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Zooantropologia Teorica |  SpazioPerNoi

Zooantropologia Teorica

La zooantropologia si differenzia dalle altre discipline che si occupano del rapporto uomo animale perché introduce una nuova partnership con l’animale di tipo relazionale (l’animale “con”) diversa da quella zootecnica di tipo performativo (l’animale “da”).

Non tutti i rapporti con l’animale si svolgono in modo relazionale. Con il termine relazione si intende un dialogo tra l’uomo e l’animale caratterizzato da “reciprocazioni” (donarsi qualcosa) e da “transazioni” (negoziare dei ruoli) fra i due interlocutori, con effetti e contributi che vanno oltre le normali prestazioni derivanti dal semplice utilizzo dell’animale.

Nella relazione l’altro è una controparte dialogica, ossia un referente e il soggetto è interessato a donargli qualcosa e ad ascoltarlo. Per essere un referente, l’animale deve essere:

  • riconosciuto nel suo status di alterità, tramite l’attribuzione dei caratteri di:
    • 1) soggetto e non oggetto
    • 2) diverso, e non “uguale a me”
    • 3) singolare e non uno stereotipo. In caso contrario rischia di essere strumentalizzato o antropomorfizzato
  • accreditato, ovvero avere valore, essere interessante e portatore di una prospettiva diversa che vale la pena conoscere e che, nel dialogo, diventa un contributo con valore aggiunto (referenza)

 

In caso contrario l’approccio è banalizzato e la persona presenta una scarsa apertura ai contributi dell’animale.

Nella relazione, al contrario di altri eventi di interfaccia, la persona si apre al dialogo e riceve dall’animale, che può assumere diversi ruoli (modello, scacco, sollecitazione, alleato, orientamento, ecc…), contributi (referenze) che gli consentono di portare in superficie alcuni aspetti di sé e di intraprendere un percorso di cambiamento.

L’animale presenta alcune caratteristiche che ne favoriscono il ruolo di referente: non giudica, non entra in competizione, non rifiuta, dà un senso alla presenza dell’altro, offre stimoli cognitivi, apre diversi canali di comunicazione, distoglie l’attenzione dai problemi, dà un sostegno affettivo e relazionale, sollecita disposizioni positive come entusiasmo, buonumore, curiosità, desiderio di apprendere.

In sintesi, quindi, la zooantropologia teorica introduce un nuovo modo di concepire:

  • l’incontro tra l’essere umano e l’animale, basato su una modalità dialogica (relazione), in cui anche l’animale è considerato un soggetto attivo, coinvolto nella relazione, in cui porta con sé il proprio bagaglio di spontaneità e di carica comunicativa ed emotiva, e non utilizzato;
  • l’ordine di contributi che l’uomo può ricevere nella relazione con l’animale (contributi referenziali e non performativi).